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Arrivano gli esiti di ricerca del progetto universitario “GREASE” , modelli sostenibili per la coltivazione del Greco

di Valentina Taccone

Il Greco sul tavolo degli esperti. Si terrà domani, giovedì 27 ottobre (dalle ore 9.30 alle 13.30) la Sala Cinese del Dipartimento di Agraria, Università degli Studi di Napoli “Federico II” l’evento di presentazione degli esiti dell’esperienza transdisciplinare del progetto PSR GREASE “Modelli sostenibili di coltivazione del vitigno Greco”.

Il progetto GREASE è stato già vincitore del premio RURINNOVA, contest nazionale sulla valorizzazione dei gruppi operativi e finanziato dalla Regione Campania nell’ambito della misura 16.1.2. del PSR 2014-2020. Un piano di sviluppo programmativo realizzato in partnership tra l’Università di Napoli Federico II (UNINA) (capofila) insieme ai Dipartimenti di Agraria, Farmacia e Biologia; l’Università della Campania Luigi Vanvitelli con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali Biologiche e Farmaceutiche; il Centro Nazionale delle Ricerche (CNR) e l’Azienda Agricola Feudi di San Gregorio.

I punti delle attività di ricerca sono stato: l’individuazione di modelli di coltivazione finalizzati all’approccio sostenibile, la redditività ambientale delle imprese, analisi e comparazione di diverse interazioni dei compartimenti suolo-pianta-atmosfera, utilizzando tutto il meglio delle tecnologie 4.0 – dalla scala microscopica fino all’applicazione IoT (Internet of Things) di proximal e remote sensing e l’indagine sulla sostenibilità della gestione del vigneto. Fondamentali, gli indicatori dell’applicazione della Footprint Family che nel contesto dei cambiamenti climatici e della sostenibilità si basano sul concetto di “impronta”, per l’appunto, che significa misurare l’impatto che le attività antropiche hanno sull’ambiente.

Ma il centro dell’iniziativa di ricerca e sperimentazione è stato superare le criticità sociali, economiche e formative attraverso un approccio multidisciplinare, oggi facilmente replicabile su altri vitigni. Questo consentirà di gestire più proficuamente la complessità in ambitato vitivinicolo, soprattutto in un momento storico di così profondi cambiamenti climatici. Ma GREASE è proiettato anche verso nuovi scenari come la redditività calata in determinati contesti, come quello delle aree interne, sempre più ferito dal fenomeno dello spopolamento.

Le sperimentazioni sono state effettuate, con particolare attenzione nell’area geografica di Santa Paolina, in provincia di Avellino, e su impianti di Greco di Tufo dell’Azienda Feudi di San Gregorio, riconvertiti all’innovativo metodo di potatura Simonit&Sirch.

GREASE, quindi, nasce dalla volontà di mettere la ricerca a servizio delle imprese che sono chiamate, ogni giorno, a rispondere a sfide importanti prima fra tutte la lotta al cambiamento climatico. – afferma la prof.ssa Veronica De Micco, docente ordinario di Botanica Ambientale e Applicata presso la “Federico II” di Napoli e Responsabile Tecnico Scientifico del Progetto GREASE – Abbiamo lavorato, infatti, per individuare un modello varietale, in particolare del vitigno Greco, di gestione della chioma e del suolo che possa migliorare, e mantenere alta, la redditività aziendale sempre con un occhio alla sostenibilità ambientale. GREASE porta con sé un approccio innovativo che tiene insieme diversi livelli: non solo multidisciplinare – poiché tiene insieme figure differenti come botanici, fisiologi, pedologi, enologi, agronomi –, ma anche multi-scala che studia il vigneto dal microscopico al macroscopico”.

Nel principale sito di studio, sono state messe a confronto tre gestioni del suolo – inerbimento seminato, inerbimento naturale e lavorato – e due differenti tipologie di gestione della chioma, doppio capovolto e doppio guyot.

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