Sulla strada della Mozzarella di Bufala Campana Dop, al via la seconda edizione del “Bufala&Wine in Love”. Un vero e proprio tour in piena regola con l’intento di portare in un tour tutto italiano, il formaggio più famoso nel mondo a pasta filata prodotto da latte di bufala campana. L’iniziativa è ricerca, precisamente, a cucire un abbinamento perfetto sulla Mozzarella di Bufala Campana Dop. Il progetto, promosso dal Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop e con la collaborazione di Ais – Associazione Italiana Sommelier – Delegazione Campania, rappresentata da Tommaso Luongo, con il coordinamento di Pietro Iadicicco, delegato Ais – Delegazione Caserta.
Produzioni di qualità territoriali, analisi sensoriali e branding si incontrano in un format nuovo, dinamico con profilo tecnico-scientifico. La mission è precisa: creare un catalogo ragionato per fornire al consumatore finale una bussola analitica per affrontare una scelta perfettamente coerente e bilanciata tra vino e food.
Tutto pronto con un panel che mette insieme sei regioni italiane ovvero Veneto, Calabria, Sicilia, Liguria, Basilicata e Romagna. I lavori saranno chiusi a settembre con i migliori esiti edotti dallo studio tecnico – analitico.
IL PROGETTO: IDEA, STUDIO E CONCLUSIONI
Informazione e formazione a tutto tondo. Next step 12 luglio, dalle ore 15 alle 18, con il corso di formazione “Bufala&Wine in Love”, organizzato dalla Scuola di Formazione del Consorzio e con la gestione dalla Mbc Service e in collaborazione con Ais e Onaf. Una seconda edizione che ha una direttrice delineata, studiare e centrare il miglior connubio tra Bufala Dop e vini, governata dai parametrici sulle tecniche di degustazione. Nel pool di tecnici, i relatori saranno il delegato Ais di Caserta, Pietro Iadicicco, e la consigliera nazionale Onaf, Maria Sarnataro.
Un’unione importante e che intende soddisfare un quesito ridondante: quale vino abbinare alla mozzarella Dop? Da qui, grandi spunti di proponimenti a tavola sulla versatilità di utilizzo di questa icona del made in Italy agroalimentare. Mangiare e abbinare come un matrimonio di intenti coesi, tutti definiti e delineati a rispondere ad ogni momento delle abitudini italiani, dalla colazione alla cena, promuovendo i prodotti del made in Italy, dal vino al cibo. Anche in questo caso.
Il presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo, spiega le finalità dell’iniziativa: “Intendiamo testimoniare la grande capacità del nostro prodotto di integrarsi in tutte le tradizioni culinarie e vitivinicole del Belpaese; inoltre vogliamo valorizzare il marchio Dop, diffondendo sempre più le ragioni per sceglierlo, che risiedono nella qualità, nella totale tracciabilità e nel rispetto delle regole del disciplinare; infine colmiamo una lacuna e finalmente avremo a disposizione uno studio fatto con rigore dagli esperti dell’Ais, uno strumento che potremo veicolare anche al mondo della ristorazione, grande ambasciatrice della mozzarella Dop”.
Gli fa eco il presidente di Ais Campania, Luongo: “Nella enorme varietà di vini e vitigni italiani risiede l’occasione di accompagnare, raggiungendo sfumature diverse, la mozzarella di Bufala Campana Dop, nella sua versione classica e in quella affumicata. La forza della nostra associazione risiede proprio nell’avere una rete di professionisti grazie ai quali selezioneremo le eccellenze e faremo emergere la conoscenza, la storia e cultura dei vari territori”.
IL METODO DELLE SELEZIONI
Gli esiti sulla Mozzarella di Bufala Campana Dop sarà messa a giudizione dei ventidue presidenti regionali dell’Ais, che si riuniranno insieme ad altri esperti per una degustazione collettiva. A loro andrà la proposta e la selezionare di una top five di vini italiani o, per meglio dire, delle più rappresentative espressioni dei vari territori, che meglio centreranno l’obiettivo dell’abbinamento.Per ogni regione, saranno messi a rassegna tre vini da meglio accostare all’abbinamento della mozzarella Dop. Una novità: in versione classica e affumicata a paglia. Due i contendenti, in termini vitivinicoli, da mettere in unione sensoriale. A tal proposito, in una condivisione di idee, concludono Raimondo e Luongo_ “Il risultato vuole andare ben oltre i discorsi legati ai metodi, ai disciplinari adottati in materia di abbinamento cibo-vino, restituendo anche la percezione che si ha della mozzarella Dop fuori dall’area di origine e di come la si ritiene utilizzabile nei diversi territori”.