Milano – La campagna mediatica della Borsa Internazionale del Turismo, tenutasi a Milano dal 12 al 14 febbraio nel padiglione Mico-Allianz, ha invaso social, tappezzato tram, raggiunto, con effetti speciali il mondo meneghino dei “FOM” (Fear of missing), illuminato schermi giganti disseminati nella città. Il calendario degli eventi e degli incontri è fittissimo, rispettando la molteplicità di declinazioni e testimonials di tutte le più trendy o tradizionali forme di turismo. Superati i bagliori di compagnie aeree, di Regioni a consistente capitolo di spesa per la promozione turistica, di Consorzi affiatati, si spera non pro-tempore, sono andata alla ricerca di offerte a misura del proclamato “turismo lento”, di cui la passione enogastronomica rappresenta il fine ed il mezzo al contempo. In particolare l’attenzione si è concentrata sulla “Campania Divina” ed il suo scenografico stand. Le Province di Napoli e Salerno e new entry nella sua identità, il Cilento, la fanno da padrona, per effetto di essere da decenni, destinazioni conosciute in tutto il mondo.
Ogni tanto, tra le disordinate brochure – ci sarà pure un’alternativa per presentarle – fa capolino qualche piccola comunità che ci prova.. una su tutte quella di Caposele, a me nota per le famose “matasse di Caposele” prodotto PAT regionale, per la cui preparazione occorrono acrobazie manuali delle massaie paragonabili a quelle degli udon giapponesi. Il piccolo stand propone un inusuale percorso ispirato alla storia dell’acquedotto pugliese ed un’assistenza di ampio respiro per percorsi cicloturistici che attraversano Campania e Basilicata in vista della costruzione della ciclovia che collegherà Caposele con S Maria di Leuca in Puglia. Il 2 luglio 2023 sarà inoltre sede della finale nazionale di trail running Uisp (Home – Ciclovia Bike Tour). Tra le proposte emerge anche un prodotto nuovo “il primo gin irpino” che utilizza numerose erbe aromatiche del territorio (Home (hirpuswinefood.it). Fin qui tutto in linea con gli “attributi” di una destinazione turistica, un luogo caratterizzato da varietà di attrazioni, di strutture, eventi ed operatori (Davison & Maitland, 1997), ma, come emerso dalla presentazione del prodotto “Destinazione Irpinia”, curato dalla Fondazione Sistema Irpinia e promosso dalla Provincia di Avellino, occorre fare “Rete”. Il viaggiatore o turista attuale manifesta nuovi bisogni ed aspettative in evoluzione con i modelli di consumo “dell’esperienza turistica” (Sheldon, 2020), pertanto una dimensione parcellizzata dell’offerta turistica non può rispondere adeguatamente al panel di richieste (Beritelli, & Laesser, 2011). Tra i pacchetti turistici proposti per Destinazione Irpinia, spicca “ArcheoWine”, un breve tour che tocca siti archeologici e la storica Taurasi. Nell’edizione Bit 2023 si sono distinte inoltre, piccole realtà come la regione Molise che ha puntato alla sua vocazione naturalistica e di “turismo lento ed esperenziale” , ospitando nel suo stand anche l’Associazione Nazionale degli alberghi diffusi (https://www.alberghidiffusi.it) e numerose proposte ispirate ad uno stile di vita a misura della natura, come le coltivazioni idroponiche (Agricoltura Idroponica – CB Molisani (cibimolisani.it)) o i tour enogastronomici di un’associazione di giovani imprenditori (Gustiamolì | Viaggiare con il Gusto).
Forse Ernst Friedrich Schumacher nel suo saggio sul capitalismo “Piccolo è bello” ci aveva visto giusto.
Beritelli, P., & Laesser, C. (2011). Power dimensions and influence reputation in tourist destinations: Empirical evidence from a network of actors and stakeholders. Tourism Management, 32(6), 1299-1309.