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‘Grecomuscio’, l’indistinguibile bianco di Taurasi

di Sabino Genovese

Roviello Bianco vitigno

“Rovello bianco”, Roviello o Greco muscio sono i nomi con cui è attualmente conosciuta questa varietà di vite a bacca bianca, presente in due aree della provincia di Avellino – Taurasi e Bonito – appartenenti alla stessa direttrice. In entrambe le zone la varietà è diffusa a macchia ed è rappresentata da ceppi vecchi sparsi nei vigneti, molto spesso a piede franco. Mentre il termine Greco muscio non viene mai citato nella ampelografia ottocentesca, risale invece al 1875 la prima ed unica descrizione di una varietà “Rovello bianco” (ad Avellino) o Roviello (ad Altavilla Irpina), i cui caratteri ampelografici corrispondono esattamente alla varietà oggi diffusa anche con il nome di Greco muscio. Una successiva citazione di una varietà “Roviello” o “Rovello”, molto diffusa a Mercogliano e poco a Roccabascerana, Altavilla Irpina e Fontanarosa (provincia di Avellino), si ritrova nel “Catalogo dei nomi dei vitigni della provincia di Avellino” del 1883.

         

Probabilmente, la contrazione della coltivazione di tale varietà risiede nella sua più precoce epoca di maturazione (fine settembre – inizio ottobre) rispetto ad altri vitigni a bacca bianca diffusi nella provincia avellinese come il “Fiano” ed il “Greco di Tufo”. Le caratteristiche morfologiche di questo vitigno sono visibili già dalle prime tre foglioline apicali di colore verde, tomentose nella pagina superiore, a coppa. Le foglioline basali sono verdi leggermente bronzee, tomentose nella pagina superiore; Il tralcio erbaceo alla fioritura è curvo, glabro, di colore verde su entrambi i lati nel terzo superiore con nodi a strie rosse molto marcate, rosso sui lati dorsale e ventrale nel terzo inferiore. I viticci sono discontinui, molto lunghi, trifidi. La foglia adulta è di dimensioni medie, di forma pentagonale, a tre cinque lobi. Il lembo superiore è di colore verde medio, con nervature verdi. La superficie è leggermente bollosa. Il profilo è involuto ondulato. Il seno peziolare è ad U delimitato dalle nervature su entrambi i lati; i seni laterali superiori sono ad U molto profondi, gli inferiori a V, poco accentuati. I denti sono corti a lati convessi o uncinati. La pagina inferiore è leggermente tomentosa. Le nervature sulla pagina inferiore leggermente tomentosa.

 

 

Le nervature sulla pagina inferiore sono di colore verde, molto evidenti e ricoperte da leggero tomento spinoso. Il picciolo è di colore rosso, robusto, più corto della nervatura principale. L’infiorescenza è di lunghezza media (circa 15 cm), di forma conico-piramidale, semplice o raramente con ala, inserita al 3°- 4° nodo. Il fiore è ermafrodita. Il grappolo a maturità industriale è piramidale, semplice, raramente con un’ala, semi compatto; il peduncolo è di lunghezza media, semi legnoso. La bacca a maturità industriale è di forma rotonda, di dimensioni medio-piccole. La buccia è spessa, di colore giallo ambrato, con ombelico molto evidente. La polpa è semi consistente. Il succo è incolore, di sapore dolce, neutro. Il pennello è corto, verde, a stacco difficile. I vinaccioli, in numero di 2-3 per bacca, sono medi, globosi, con becco tozzo. Il tralcio legnoso è mediamente robusto, a superficie striata, di colore bruno scuro, a sezione circolare, con corteccia aderente. Questo vitigno presenta le fasi fenologiche di invaiatura, di agostamento e di maturazione più anticipate di circa dieci giorni rispetto al Fiano.

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