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RUBRICA VIAGGIA, DEGUSTA, AMA… gli/le esploratori/trici del vino, del cibo, delle emozioni || Enoturista si nasce o si diventa?

di Lucrezia Vitale

Enoturista si nasce o si diventa? La domanda è un’evidente provocazione, ma offre lo spunto per affrontare un tema centrale nella costruzione di un luogo, un evento, una destinazione turistica rivolti principalmente al consumatore-turista-enoturista. La conoscenza della domanda relativa all’enoturismo prevede un’analisi accurata e sistemica della componente soggettiva, l’enoturista, così come emergente dai contesti di consumo, rurali o urbani, vigneti o festivals, sia in termini di collocazione geografica. Nella sua genesi, l’enoturismo, vede i suoi protagonisti come “turisti  interessati nella degustazione di vini locali come parte di una attività di socializzazione in un contesto  rurale”(Byrd et al.,2016).


In una prima fase, dunque, il binomio rurale-degustazione presso le aziende vitivinicole che offrivano questo “servizio supplementare”, era la dimensione tipica e confinante dell’esperienza enoturistica, nel cosiddetto Vecchio Mondo, ossia in quei Paesi, Francia, Italia, Spagna di antica vocazione vitivinicola. Altrove invece, in Paesi del Nuovo Mondo – come Argentina, Australia, Canada, Cile, Messico, Nuova Zelanda, Sud Africa e Stati Uniti – le aziende produttrici hanno sempre incluso l’accoglienza turistica nella propria politica di marketing, promuovendo percorsi di degustazione e varie attività di intrattenimento e leisure. In ogni area geografica, tuttavia, si è compresa l’importanza di individuare gli elementi di definizione del profilo “psicografico” dell’enoturista, definitivamente riconosciuto come una tipologia specifica di turista. La letteratura sul tema ha finora proposto una suddivisione dell’enoturista basata sui seguenti fattori:
– ai suoi comportamenti in relazione alle differenti attività connesse all’enoturismo;
– alla sua presenza nelle cantine o ai festivals in contesti rurali;
– nella prospettiva di marketing o educativa da parte delle aziende
La seguente figura propone, al contempo, una sintesi di una classificazione in base ai principali attributi riferibili all’enoturista


Classificazione dell’enoturista (Vitale et al. 2019)
Ognuna delle variabili prese in considerazione, rappresenta un tassello determinante per la ricostruzione di un insieme di clusters cui poter riferire specifiche politiche ed azioni di marketing. Un’altra domanda viene spontanea, chi fornisce i dati primari per un’accurata ed affidabile elaborazione del “profilo dell’enoturista” e della dimensione della domanda? La creazione e la stabilizzazione di un Osservatorio Permanente sull’Enoturismo, è incluso tra gli obbiettivi del D.M. n. 2779 del 12/03/2019 – Linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica – e rappresenterebbe un auspicabile riferimento per la raccolta dati, capillare e condivisa, tra le cantine che possono svolgere attività enoturistica secondo i requisiti richiesti dalla normativa citata. In tema, la prof.ssa Roberta Garibaldi, attuale amministratrice delegata di Enit-Agenzia nazionale del turismo, ha pubblicato dal 2018, il Rapporto sul Turismo Enogastronomico, offrendo un inedito riferimento quali-quantitativo per il comparto, finora appannaggio dell’ Associazione Nazionale Città del Vino (https://www.cittadelvino.it/), sulla base dei dati forniti dai suoi associati. In questa prospettiva, l’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico in collaborazione con SISTUR – Società Italiana di Scienze del Turismo ha bandito, anche per l’anno 2023, il Premio per la migliore tesi di laurea sul turismo enogastronomico (https://www.associazioneitalianaturismoenogastronomico.it/). E’ evidente che lo scenario entro cui si muovono gli attori e gli stakeholders del settore, si stia evolvendo in una fase di maggiore consapevolezza delle opportunità e delle azioni necessarie per determinare non soltanto la “nascita” ma anche l’evoluzione dell’enoturista. Il comparto turistico, come è noto, in tutte le sue declinazioni, ha sempre manifestato una marcata volatilità della domanda, non soltanto rispetto al prezzo ed al reddito, ma anche in riferimento alle preferenze e gusti, condizionati da stili di vita e priorità in continuo divenire. Dunque, in attesa, per la Regione Campania, della definizione ed approvazione della legge regionale sull’enoturismo, così come per altre Regioni già operativa, ci si augura un consolidamento del trend di crescita  degli enoturisti, soprattutto in termini di presenze e di flussi turistici verso le aree interne, vera e tangibile sfida di una crescita sostenibile del turismo.

Byrd, E. T., Canziani, B., (Jerrie) Hsieh, Y. C., Debbage, K., & Sonmez, S. (2016). Wine tourism: Motivating visitors through core and supplementary services. Tourism Management, 52, 19–29.

Vitale, L., Lopez-Guzman, T., Perez-Galvez, J. C., & Di Clemente E. (2019). The wine tourist’s segmentation: a literature review. Revista Espacios, 40(43).

 

 

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