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Un lunedi “Fuoriprogramma” e masterclass sulle prospettive dell’aglianico in Campania

di Sabino Genovese

Un buon vino è ogni volta una sinfonia di quattro movimenti, eseguita al ritmo delle stagioni. Il sole, il terreno, il clima e i vitigni modulano l’opera, mentre il vignaiolo, come solista, imprime la sua cadenza. Arrivato nella suggestiva location per partecipare al “Fuoriprogramma” l’evento che fa da apripista al Paestum Wine Fest 2024 che si svolgerà presso l’ex Tabacchificio di Borgo Cafasso, tra le maggiori espressioni dell’archeologia industriale della Piana del Sele dal 23 al 25 marzo. La location che ha ospitato numerosi Winelovers rendendo un lunedì di fine novembre una giornata all’insegna della condivisione e di approfondimento viste le diverse masterclass offerte, tra le meravigliose curve dove coltivazioni d’ulivi fanno da cornice si trova Eliceto Resort, una struttura con origini seicentesche, con spazi ampi, arredi raffinati e in stile neoclassico moderno, di grande eleganza. Hanno partecipato diverse cantine tra cui numerose del entroterra salernitano, nella seconda sala “Bee Aquara” dedicata alle masterclass che si raggiunge attraversando un curato giardino con piscina e vista sui monti circostanti. La masterclass a cui ho partecipato si chiama “Aglianico nel territorio Salernitano dai Monti al Mare” a cura di Tommaso Luongo Presidente AIS delegazione Campania, Luciano Pignataro giornalista enogastronomico un’eccellenza Campana nonché miglior giornalista italiano in questo campo premio attribuitogli di recente ed infine Alessandro Rossi intenditore di vino e bon vivant. Vanta numerose pubblicazioni e libri all’interno del mondo del vino e del cibo, collaboratore della Madia Travelfood e ideatore del format audio “Deep Red Stories”.  Come suggerisce il nome abbiamo esaminato diverse etichette di Aglianico partendo dal più giovane fino a giungere al più longevo. La prima etichetta ad essere analizzata è Colli di Salerno Aglianico Teone 2020, Azienda Agricola Aita azienda nata nel 2009 situata in località Pariti Campagna in provincia di Salerno, veniamo alla degustazione: il colore è un fedele rosso rubino di media intensità dove non si intravedono imbrunimenti dovuti al legno ed infatti questo vino affina per ben 18 mesi in acciaio. Al naso: prugna, lampone ed un sentore lieve d’arancia rossa immersi in una nota secondaria di chiodi di garofano, gusto: un tannino giovane procura una precipitazione repentina della ptialina, un equilibrio non definito, questo anche per la sua giovane età ma tutto sommato agile fedele al vitigno. La seconda etichetta Colli di Salerno Aglianico Brigante 2018 Casula Vinaria azienda nata nel 2007 da tre giovani periti agrari e tecnici per l’industria enologica situata sempre a Campagna in provincia di Salerno. Colore decisamente più maturo un rosso rubino intenso con lievi riflessi di rosso più chiaro il passaggio in legno anche se breve si intravede, al naso: odori primari di erbe aromatiche, susseguono poi note olfattive di prugna, ribes ed amarena in finale con note speziate, al gusto: travolgente e strutturato il legno si fa sentire decisamente in seconda battuta molto elegantemente. La terza etichetta Cilento Aglianico Rapengolo 2017 Tenuta Massanova un’azienda giovane nata nel 2018 situata a Perdifumo nel cuore del parco nazionale del Cilento l’azienda è prettamente biologica, per tutelare ancor di più il suggestivo luogo in cui è immersa, il colore nel bicchiere si presenta intenso con diverse sfumature violacee che tendono ad avvicinarsi al rosso rubino, al naso: un avvolgente sentore di tabacco apre le danze per poi scandire sentori di frutta rossa matura, al gusto: si avverte una marcata acidità ma sostanzialmente avvolgente con un tannino delineato dal legno di rovere una struttura che si rivela dopo qualche assaggio. La prima etichetta del secondo step invece è Cilento Aglianico Don Vito 2017 Viticoltori Polito azienda nata negli anni ’60 quando Vito Polito impianta i primi vigneti sulle dolci colline di Agropoli, proprio di fronte al mare. Il colore del vino nel calice è ammaliante un rosso rubino con riflessi granati quasi pompeiani al naso: frutti rossi, amarena, ribes e bacche mediterranee al cavo orale: di sicuro un vino da riflessione i ventiquattro mesi di rovere francese si sentono tutti, un tannino arrotondato ma dominante con una persistenza gradevole, a delineare un equilibrio direi raggiunto nel migliore dei modi. La seconda etichetta invece è Paestum Aglianico Manfredi 2016 Tenute del Fasanella azienda situata nell’omonimo comune Sant’Angelo a Fasanella comune conosciuto per le diverse attrazioni storiche presenti nei dintorni, nonché per i corsi d’acqua che lo attraversano come la Risorgenza dell’Auso, l’azienda dal 2009 sta aggiornando il suo percorso totalmente verso il biologico. Il vino nel calice si presenta con un rosso rubino che la dice lunga sulle lavorazioni, un colore deciso forte, la luce devia il fascio quasi impenetrabile dettaglio che mi lascia pensare alle grandi potenzialità, al naso:  la ciliegia si palesa da subito in confettura e sotto spirito, segue il profumo di buccia di arancia, poi terra bagnata ed una scia balsamica ben veicolata dagli alcoli e contenente pepe nero, al cavo orale: si avverte immediatamente l’incisività del tannino, ma per nulla molesto, che lascia spazio alle piacevoli sensazioni saporifere di frutta e spezie, con una persistenza di tonneaux di rovere francese a parer mio straordinaria. Ultima etichetta in degustazione nonché annata più longeva nella scala della masterclass Colli di Salerno Aglianico Valentininia 2013 Viticoltori Lenza, azienda situata nella frazione Macchia di Montecorvino Rovella ad un’altitudine di circa 150 metri sul mare, una realtà iniziata nel 1881, azienda che conosco già da un po’ con una struttura fantastica con un allevamento equino da visitare, nel bicchiere il vino si presenta elegante con un colore ben strutturato rosso rubino, al naso: sentori tostati, accompagnati da sentori di confettura e note speziate al cavo orale: l’età delinea un gran corpo, l’equilibrio gustativo si raggiunge da subito al primo sorso, tannino morbido, una bottiglia da tenere in giuste condizioni di conservazione e bevuta anche oltre i quindici anni regala condizioni organolettiche eleganti.

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