//

Vinitaly, Assessore Caputo: “Dal rapporto Nomisma sui vini regionali, l’esigenza di rafforzare il brand Campania”

di Valentina Taccone

Verona – Da Vinitaly, l’intervento dell’Assessore Caputo sul rapporto Nomisma e su vini regionali della regione Campania, per aprire il tavolo di dibattito con le istituzioni e i professionisti del settore.

Uno studio destinato ad essere decisivo per il futuro delle produzioni vitivinicole regionali, con l’obiettivo di migliorare il posizionamento della nostra produzione enologica attraverso l’introduzione di un brand Campania Dop. È solo la prima tappa di un percorso che proseguirà nei prossimi mesi. I risultati emersi dall’indagine sui consumatori oggi ci consentono già di fornire a produttori e Consorzi una valutazione complessiva del livello di awareness legato alle proprie DOP e IGP, ma soprattutto di definire una strategia per costruire una mappa valoriale collegata al brand e alle singole denominazioni territoriali. Tanto è stato già fatto, grazie alla vitalità degli imprenditori e al dialogo con i Consorzi – come dimostra la costante crescita dell’export in valore – ma restano ancora dati sui quali riflettere: un consumatore di vino italiano su due, non conosce i vini campani; il 54% degli italiani dichiara di non aver consumato vini campani negli ultimi 12 mesi perché non li riconosce, pur avendoli già acquistati e degustati“.


L’intervento di Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania, nel corso della presentazione al Vinitaly, in anteprima nazionale, del progetto di ricerca realizzato da Nomisma sul posizionamento dei vini campani a denominazione sul mercato nazionale e internazionale.
Abbiamo il dovere di rendere più riconoscibili i vini campani, soprattutto fuori dai confini regionali. Dobbiamo avere più ambizione e individuare nuovi mercati per essere maggiormente competitivi. Nomisma – conclude l’assessore Caputoè riuscita a fotografare le performance di mercato delle denominazioni campane nell’ultimo triennio, mettendoci a disposizione importanti dati insight sul posizionamento nei principali e-commerce italiani e una indagine relativa alla valutazione di conoscenza, percezione e notorietà delle denominazioni campane presso il consumatore italiano“.
Nomisma ha indagato le performance di mercato, ma soprattutto ha coinvolto 1500 consumatori di vino rappresentativi della popolazione italiana (di cui 300 consumatori di vino residenti in Campania), in una survey sui comportamenti di acquisto.
Moderatore della presentazione il giornalista Luciano Ferraro, capo redattore del Corriere della Sera, e testimonianza relativa ai trend nel mercato estero portata dal giornalista Tom Bruce-Gardyne del magazine The Drinks Business.

——————-

Ricerca Nomisma

La Regione Campania ha affidato uno studio a Nomisma e al Wine Monitor, l’osservatorio sul mercato del vino, per analizzare le dinamiche della produzione e del mercato del vino campano. I risultati aprono nuove vedute e mettono al centro d’interesse la situazione attuale e le prospettive future di questa importante fetta del settore vitivinicolo italiano.

Un segno positivo che fa ben sperare. Nel 2022, la produzione di vini campani ha raggiunto la cifra di 535.560 ettolitri, con una suddivisione del 40% tra vini rossi e rosati e il restante 60% rappresentato da vini bianchi. Questo volume rappresenta l’1% dell’intera produzione di vino italiano. La Campania si distingue per le sue 19 Denominazioni di Origine Protetta (DOP), che contribuiscono al 9% del totale nazionale, e per le 10 Indicazioni Geografiche Protette (IGP), che rappresentano il 13% dell’intero panorama italiano.

Ma non solo, la crescita arriva anche dai mercati esteri.

Il mercato estero ha visto una crescita impressionante del 33% del valore dei vini campani nel 2022, contribuendo significativamente all’export del vino italiano. Nonostante il peso dell’export del vino campano rappresenti solo l’1% del totale nazionale, la regione sta guadagnando terreno grazie a una strategia di promozione ben strutturata.

### Vendite nei Grandi Magazzini e Oltre: Un Successo da 44,7 Milioni di Euro

Le vendite dei vini campani nei Grandi Magazzini in Italia nel 2022 hanno registrato un valore di 44,7 milioni di euro, con un volume di 10,5 milioni di bottiglie. Il prezzo medio a bottiglia si attesta a 4,3 euro, superando la media nazionale di 4,2 euro.

### Classifiche e Preferenze dei Consumatori Italiani

Le preferenze dei consumatori italiani sono state esplorate attraverso interviste, evidenziando le regioni preferite per “bellezze artistiche e naturali”, “cibo” e “vini”. La Campania si posiziona rispettivamente al 6% per bellezze artistiche e naturali, al 16% per il cibo e al 4% per i vini.

La scarsa notorietà fuori dalla Campania delle piccole denominazioni territoriali potrebbe essere affrontata con la creazione di una DOC regionale. Questo potrebbe attivare sinergie collettive, migliorando la comunicazione e la promozione dei vini campani all’estero.

I risultati delle interviste mostrano un’alta disponibilità e interesse del pubblico per un nuovo brand “Campania” DOC. Il 71% dei consumatori italiani ritiene che i vini campani sarebbero molto più riconoscibili con questo marchio, mentre il 67% ritiene che sia un’ottima soluzione per valorizzarli sia in Italia che nel mondo.

Prospettive future e tendenze del consumatore suggeriscono un interesse crescente per i vini con certificazione sostenibile (19%), marchio biologico (16%), prodotti da piccoli produttori (13%) e realizzati con vitigni autoctoni (13%).

E quindi, il vino campano si sta facendo strada con determinazione nei mercati nazionali e internazionali. Con una visione lungimirante e l’introduzione del nuovo brand “Campania” DOC, la regione è pronta a consolidare e accrescere la sua posizione nel panorama vinicolo italiano e globale.

Articolo precedente

Boom enoturismo, i dati della nuova indagine ‘Nomisma – Wine Monitor a Vinitaly 2023

Prossimo articolo

Intervista Caputo: Brand Campania, filiera di formazione e misure PSR nelle prospettive di sviluppo