/

Nel protocollo dell’Asprinio di Ruoti, l’eredità di Michele Carlucci, padre della viticoltura moderna

Ancora avanzamento e futuro nell’intesa siglata nel protocollo sottoscritto quattro anni fa tra il Comune di Ruoti, l’Istituto Superiore Istruzione Secondaria “De Sanctis–D’Agostino” di Avellino, l’ALSIA (Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura) e l’Associazione Culturale – Recupero Tradizioni Ruotesi.
Una simbolica stretta di mani realizzata, concretamente, nel Protocollo di Intesa firmato il 6 luglio 2019. Nell’accordo siglato, una mission dedicata a promozione e valorizzazione della cultura e dei territori di Ruoti ovvero della vite, del vino e dell’uomo.
Obiettivi fissati e raggiunti. Difatti, sono stati realizzati già due campi sperimentali sui vitigni di Asprinio e su un campione di un vitigno nero sconosciuto, piantumati uno in Val d’Agri e uno sul territorio di Ruoti. Con un lungo percorso sperimentale di studio e lavoro lungo di 5 anni, seguito dall’assessore del Comune di Ruoti Felice Faraone. Ad oggi, l’amministrazione ruotese ha preso parte ad un bando del Gal Percorsi, per richiedere finanziamenti a nuovi impianti di vigneti sul territorio.
Con questo progetto si è posto l’obiettivo di incentivare un percorso di studio e di valorizzazione del sistema vitivinicolo del territorio per rinsaldare e consolidare lo stretto legame di Ruoti con la vite e il vino, non rinunciando alla celebrazione del professore Michele Carlucci, di origini ruotesi, inserito nel novero dei padri della moderna viticoltura italiana.
La traccia storica della viticoltura di Ruoti ha dimostrato, da fonti storiche, che questo areale si prestava alla produzione del vino. Difatti, in passato, il vino era una fonte di reddito per quasi l’intera popolazione, ogni famiglia aveva il proprio vigneto, tra la fine dell’800 e il 900 il vino di Ruoti veniva  esportato nelle Americhe (Stati Uniti e sud America) tra cui anche il famoso vino bianco “l’Asprinio di Ruoti”. Si racconta che, nel 1800 fu degustato alla corte del Re di Napoli insieme a Napoleone III con molto gradimento. Bisogna sottolineare il contributo dato da Michele Carlucci nel far conoscere  al Mondo scientifico  il vitigno autoctono  “Asprinio di Ruoti”, di questo gioiello di vitigno, ritenuto da molti un valido testimone della biodiversità vegetale Lucana. Entrando nel paese di Ruoti (PZ), potete notare l’insegna “Benvenuti a Ruoti, Comune di Michele Carlucci Maestro dell’Enologia Moderna”

Articolo precedente

L’Irpinia e tutto il mondo del vino saluta Erminio Spiezia

Prossimo articolo

Fiano sul divano, approfondimenti tecnici nel salotto scientifico del Fiano Music Festival 2023