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Zagrea, il respiro internazionale sui vini da viticoltura a piede franco si fa guida

di Valentina Taccone

Esordio con larghe vedute avveniristiche nel progetto Zagrea, la prima guida internazionale dedicata ai vini da viticoltura a piede franco, iniziativa inedita e che mira a valorizzare un patrimonio vitivinicolo secolare. Una pratica agricola, che preserva la purezza genetica delle viti senza l’uso di innesti moderni. Ma al centro dell’iniziativa volta a sensibilizzare il pubblico e le istituzioni per il suo impatto culturale, ecologico e storico c’è la volontà di guardare al futuro mantenendo un occhio al passato.

La guida, che sarà distribuita gratuitamente e tradotta in più lingue, rappresenta un punto di riferimento per i viticoltori che continuano a coltivare sul modello ancestrale. Poi, ricerca scientifica e sviluppo di un protocollo integrato sí incontrano per la difesa e la valorizzazione di una viticoltura tradizionale. E sperimentale, certamente.

Il progetto è stato ideato e promosso da Identità Mediterranea, sotto la guida di Gaetano Cataldo, fondatore dell’associazione e giornalista enogastronomico. La sua visione ha dato vita a un’iniziativa che non solo celebra la tradizione e si proietta in avanti, con l’ambizione di creare una rete globale di cantine, esperti e consumatori a mettere in pratica sostenibilità e valore culturale del piede franco. L’unione e la partecipazione delle cantine sarà fondamentale per alimentare la ricerca e la creazione di linee guida scientifiche che contribuiranno alla tutela del patrimonio vitivinicolo mediterraneo.

Molti esperti e protagonisti del mondo del vino hanno già aderito al progetto.Tra i principali sostenitori ci sono il winemaker internazionale Roberto Cipresso, il giornalista e docente Luciano Pignataro, l’agronomo Gaetano Conte e la professoressa Teresa Del Giudice uniti e pronti a collaborare per fare del piede franco un esempio di sostenibilità e qualità nel panorama vitivinicolo mondiale.

Con Zagrea, il progetto ha l’ambizione di creare una vera e propria comunità internazionale di ambasciatori del piede franco, i Ungrafted Vine Ambassadors, che si faranno portavoce dei valori legati alla tradizione vitivinicola del Mediterraneo. Questo movimento, che include esperti, viticoltori e appassionati, rappresenta il cuore di una sfida controcorrente: preservare e promuovere un metodo vitivinicolo che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici storiche.

L’iniziativa punta a scrivere una nuova pagina della storia della viticoltura, unendo tradizione e innovazione in un progetto che ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento per l’intero settore.

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