/

“Pazza Idea” di Luca Bellani, il vino dealcolato di tecnica, terroir e visione contemporanea dall’Oltrepò Pavese

di Valentina Taccone

Un nuovo progetto nel segno dell’innovazione che si presenta come “Pazza Idea”, il nuovo vino dealcolato creato da Luca Bellani, produttore di riferimento nell’Oltrepò Pavese della storica cantina Ca’ di Frara. Autore di bollicine rigorosamente Metodo Classico con affinamento fino a 240 mesi sui lieviti. Produzione articolata tra diversi terroir. Bellani è autore di una sfida decisamente contemporanea unita, tuttavia, a una matrice produttiva tecnicamente complessa: realizzare un vino dealcolato di alta qualità, capace di mettere in perfetto equilibrio profilo sensoriale e identitario del vitigno.Punto di forza: la materia prima, come sua firma stilistica. Bellani, oltre ai vigneti in Oltrepò, gestisce una misurata parcella in Mosella dive ha selezionato proprio le uve di Riesling provenienti da quel terroir. L’identikit del vitigno è preciso: ricco bagaglio di aromi, acidità e struttura per una verticalità decisa e un muscolo materico che si sprigiona in bocca, caratteristiche indispensabili per demistificare, altrimenti, la debolezza del corpo e la morbidezza pronunciata.

Con un processo di osmosi a bassa temperatura realizzato in Germania, Paese con grande esperienza in tecnologie di dealcolizzazione, Bellani mette in opera la sua Pazza Idea con un corredo aromatico integro e riconoscibile. Al naso delicate note fruttate e floreali. In bocca, equilibrio e struttura in un trionfo di frutta a polpa bianca, agrumi e una vivace freschezza minerale. “Pazza Idea” è un’idea di vino contemporaneo. Ad oggi, difatti, le tendenze dei mercati parlano chiaro. La produzione di vini dealcolati è un segmento in crescita costante che, secondo recenti stime, ha superato i 2,4 miliardi di dollari nel 2024 a livello globale, con un tasso di crescita previsto attorno al 7-8% annuo nei prossimi cinque anni. I consumatori, soprattutto i giovani, ne confermano il consumo che risponde ad una regola precisa: moderazione e consapevolezza. A questo, Luca Bellani non si tira indietro e mette in uno schema preciso un’etichetta senza compromessi, fatta di radici, rigore e spirito pionieristico.

Luca Bellani

Con la sua quarta generazione alle spalle, Bellani lavora oggi su circa 27 ettari, con l’obiettivo di arrivare a 42, direzionando il suo sguardo avveniristico a pratiche agronomiche sostenibili. In pratica: riduzione al minimo dei trattamenti, vendemmia manuale, selezione clonale e cura nella gestione dei suoli. Circa il 30% della produzione è destinato all’export, e i suoi Metodo Classico sono considerati tra le punte qualitative più alte della denominazione, con lunghissimi affinamenti e dosaggio zero per esaltare purezza varietale e territorialità.
Tra i suoi lavori più innovativi il VI Calata, un Metodo Classico attualmente in affinamento sott’acqua nel Lago di Como, a 14–16 metri di profondità, che sarà presentato ufficialmente nel 2026: un esperimento unico per verificare gli effetti di una maturazione in condizioni termiche stabili e a pressione elevata.
Oggi il debutto di Pazza Idea, una concreta operazione di marketing che rispecchia la filosofia di “innovare senza stravolgere”, come recita la filosofia secondo Luca Bellani.
Un impianto di idee che combina: materia prima eccellente, selezionata nei vigneti della Mosella, tecnologia avanzata, applicata con rigore per preservare profumi e freschezza e una visione internazionale, capace di intercettare trend di mercato emergenti.
In un settore spesso ancorato alla tradizione, Bellani dimostra che è possibile fare innovazione senza rinunciare alla tecnica, offrendo una nuova esperienza sensoriale e culturale per chi desidera vivere il vino in modo diverso, senza rinunciare alla qualità.

Articolo precedente

Affinamento subacqueo nel Golfo di Napoli, la sperimentazione degli Underwaters Cantine Carputo

Prossimo articolo

Zagrea, il respiro internazionale sui vini da viticoltura a piede franco si fa guida